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Amhardcore

by Linea 2

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2.
[kikko] mi rivolgo a te perché ti percepisco/ sei la scossa dentro me, zero conflitto/ vivo quando il sole dorme ed intuisco/ che ogni giorno ho orme da seguire nel tragitto/ forme, che non ho mai visto/ nel percorso ombre, dubbi, come nel catechismo/ presa per il culo nazionale, m’immischio/ carico di altruismo, quanto di egoismo/ aspro il futuro e, crespo il passato, qua/ vendono il cianuro là, nel supermercato/ un fuck, non mi va mo di vivere da complice/ lontana verità, la libertà la vende il giudice/ nomadismo urbano che mi spinge a ricercare/ la forza quella marcia in più che pochi sanno dare/ di più, fatti un po’ sentire se ci sei anche tu/ siamo pronti alla battaglia quaggiù, no battaglia tra crew/ regna il rap insulto, verità nascoste, Previti e l’indulto/ fumo fumo e son fatto, intatto Dio è distratto/ ora guardo in alto, cerco il tuo contatto// rit. x 2 mi rivolgo a te che sei la scossa dell’aria/ donaci la forza almeno quella necessaria/ per combattere e lottare, brucia la mia rabbia/ lotto con la forza fino alla prossima alba// [poker] ho bisogno di un “coffee”, o “sexy”, ma shop/ ho bisogno di funky, non finti show/ santi pedanti, pesanti, parlanti di calcio e sport/ resta che ti cago in testa, come Spider Pork/ e se il presente è fottuto nel cesso, il futuro è alle porte/ stiamo sempre tra successo oppure prendere moglie/ nel paese dove regnano discariche e fogne/ tu parli e a me non me ne fotte un cazzo di Cogne/ cerco stimoli e gli stimoli mi sembrano prugne/ ai tavoli del bar, i fratelli sembrano spugne/ ho crampi nello stomaco che sembrano doglie/ e, davanti ad un miracolo non mangio le foglie/ [esse] se non lo sai puoi cercare, affronta i tuoi orizzonti/ la conoscenza è un limite solo se la confondi/ affronto una notizia con criterio pessimista/ la verità è lontana ad esser prima della lista/ e resta già, nella memoria già/ ma che memoria vuoi avere tra la realtà, e la mediocrità/ la tua vita è pantomima di pubblicità e non finisce qua/ al notiziario delle Venti stragi d’appartamenti/ mentre Mastella è a margine in tanti approfondimenti/ sicuramente un caso ma lasciate che lo affronti/ io sono stanco di tant’acqua sotto i ponti/ sopra il pensiero di riuscire dove sono qui/ sopra il dolore di morire ogni lunedì/ trovo riposo si, trovo perdono si/ ma più che altro la fatica è dire sempre si// rit. x 2
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[zaitself] sono bottiglie molotov, kalashnikov/ dietro strategie degne del miglior Kasparov/ questa non è musica, metrica, eretica/ sovietica, ermetica, cattedrale metafisica/ rima carabina spara grida dalla strada/ signora mora, affilata come spada/ questa cultura resiste come a Granada/ perdi oggi, mordi e fuggi, rap intifada/ senza tregua, dilaga incendio sociale/ violenza vocale, pestaggio verbale/ flagello oratorio, asettico obitorio/ lentamente ardo, pazientemente muoio/ propaganda si propaga come macchia d’olio/ abuso di potere io catalizzo l’odio/ fusione del reattore, male nucleare/ spazi di negazione, finzione dal televisore/ sono l’attore antagonista, uso parole come frusta/ nella lista proscritto, dall’intrigo nazista/ recrudescenze di sentenze/ inquirenti intenti a punire chi non ha avvenire/ misure marziali, marziani, sentinella/ casco, scudo, crudo manganella/le forze del disordine, all’ordine, si destano/ maltrattano, insultano, ti bloccano, poi pestano/ pugni in faccia non lasciano segni in faccia/ figli abbandonati, disprezzati, definiti feccia/ uniforme blu, colletto bianco, nera camicia/ stato, galere, polizia, non ho fiducia// rit. x 2 la rabbia scorre, pompa il volume nelle vene/ il sangue bolle, non si tiene, spezza le catene/ un grido solitario s’alza, intorno tutto tace/ Linea 2, senza giustizia non c’è pace// [kikko] kikko sul mic, a.k.a. bonsai/ difenderò il mio onore con l’hip hop, tu stop, se non ne sai/ faccio ore di freestyle con lo stilo sotto braccio/ flow, più selvaggio di un orango/ Bonnot productions, la faccenda è calda/ sempre under pressure, ma la resistenza non si sfalda/ tu baratti la tua libertà per quattro soldi/ io me la riprendo a morsi immaginami zombie/ si ma tu barcolli, perché l’Italia affonda/ senza un pensiero solido, rimani pallido nell’ombra/ la gente non riflette e sempre la stessa storia/ in giro vedo marionette e molti han perso la memoria/ format C: aggiornamento completed/ funziona così, come nel film Dark city/ogni giorno il mondo cambia sfondo/ e ciò che c’era ieri è un brutto incubo o un bel sogno/ dipende solo dal bisogno di sentirsi vivo/ trovare un po’ di luce anche quando tutto quanto è negativo/ sono combattivo oggi, come son stato ieri/ Poker-on, Selvaggio, esempi di guerrieri/ ho coltivato semi, parole ed argomenti/ sono nate piante, frasi, testi e sentimenti sconvolgenti/ brò, capisci che l’hip hop è dentro di me/ è nei fratelli con cui vivo, per questo// rit. x 2// [poker] siamo uno shot di tequila dritto in gola/ la mela del peccato che non t’hanno insegnato a mangiare a scuola/ la massa, la carcassa, che si scassa e che lavora/ mentre chi s’ingrassa si consola nella sua dimora/le verità che hanno strappato, censurato, eliminato/ il libero mercato regolato dalla Nato/ c’ha inchiodato come Cristo perdonato o no il potere fa lo stesso/ io non porto un condannato a morte al collo/ puoi essere un coglione molto amato, col milione che hai intascato/ ma il migliore sarà chi t’avrà sparato, c’ho pensato/ visto che già di cognome sono Armato/ ma lo stato non commette reato ed è più spietato/ e se è la notte che accompagna il mio cammino/ se è la notte che nasconde un clandestino/ il mio sogno è inverosimile, la musica invincibile/ la rabbia ribollente come un’arma intelligente inarrestabile/ se sei preso da pigrizia o sei incapace/ se in piazza la milizia è più rapace/ credo nell’amicizia do una voce anche a chi tace/ io senza la giustizia non mi posso dare pace, per questo// rit. x 2
4.
rit. x 2 ti mettono le ali come Red Bull, ma lasciano/ segni indelebili come i tattoo, e possono/ avere effetti più collaterali dei medicinali/ marziani, terrestri digitali// [kikko] sei da solo nella casa e investi il tempo ad ascoltare l’argomento/ ciò che viene trasmesso da Costanzo, e a pranzo/ piangi per le soap opere, che ti fan credere/ che tutto è Beautiful, Centovetrine per cui Vivere/ presidenti sorridenti, volti ad incastro/ cuochi a mezzogiorno, piatti cotti a fuoco alto/ ci condiscono con i problemi della De Filippi/ gli amici dal marito tutti quanti sorridenti e stretti/ nella rete Mediaset, sembra più una triade/ altro che camorristi nel privé/ tra bracci destri, sinistri, culi e tette/ vedi modelle dalle curve finte ma perfette/ programmi passivi nascondono l’informazione/ denunce, querele, per chi non segue quel copione/ donne semi nude in ogni dove, e il film d’azione/ vede americani e terroristi in collisione/ c’invitano ad avere la parabola sul tetto/ il teleschermo piatto, e giù nel box il Rav 4/ gli insulti fanno audience, le lacrime colpiscono/ e chi siede al Parlamento sta più comodo/ troppe le paure sprigionate in modo improprio/ il sangue lo si beve, è come il vino, e cresce l’odio/ sempre troppo pochi i propositi, positivi i prossimi/ spegni la tv, apri gli occhi e attorno guardati// rit. x 2// [poker] sedotti i miei occhi, sono immagini per sciocchi/ scelti, non so se da fascisti o da bigotti/ flussi ininterrotti di balocchi cocainomani ma fiacchi/ rivoluzione dei pidocchi/ disarmarti e punirti, distrarti per colpirti/ ferirti, educarti, svuotarti per riempirti/ palinsesti retti da garanti/ tanti i dirigenti, i giornalisti lestofanti/ influenti, votati ai loro santi/ stringono tra i denti, il potere per domare noi ignoranti/ enti organizzano show facce da vincenti/ tutti sono rock oppure lenti/ i disobbedienti, no global, violenti/ Il fosforo e le bombe, banali incidenti/ chiesa, casa, stadio, per bimbi diligenti/ amici di Maria, arrestati dagli agenti/ avaro il padrone, dà premi in denaro al campione/ dà un colpo di mano a chi infanga il suo nome/ il battitore libero è un cialtrone/ al TG si parla di salame, cotechino, mascarpone/ elezione, invasione alla TV/ convergono a discorsi sterili dentro fast food/ per istinto sono spinto a liberarmi sopra il groove/ ma lasciano segni indelebili come i tattoo// rit. x 2// [zaitself] pallottole nel cranio, catodico sterminio/ mitra puntati a puntate pronti all’assassinio/ bombe dagli schermi, stragi negli appartamenti/ stupro delle menti al notiziario delle Venti/ omicidio in prime-time, C.S.I., F.B.I. / fiamme nelle case, fuoco dalle reti RAI/ della tv sei schiavo, via cavo, servo/ dell’etere, utente dipendente spettatore col catetere/ cadaveri in poltrona, telecomando a tiro/ l’automa in coma muore, esala l’ultimo respiro/ narcotizza la notizia, lottizza l’emittenza/ sua Eminenza filtra verità a intermittenza/ divide et ìmpera, stempera, tempera/ dipinge finge taglia, sguinzaglia, menzogna/ infimo lavaggio del cervello/ intimo spionaggio accoltello l’occhio del Grande Fratello/ Arcore, come a Damasco vedo conversioni/ deputati-imputati pagano milioni su milioni tenebre, televisioni/ negromante esigente, rabdomante del contante/ latitante, conosco la tua cura/ usura la cultura tra censura e spazzatura/ terrestre digitale unico medicinale/ tu vieni col decoder, io svengo sul crossfader/ Oscar, Awards, Festival di Cannes/ pubblicità, consigli per gli acquisti, reclamé/ l’impero Mediaset annette come Gengis Khan/ io innesco bombe rap, miste a poesia slam/ sgancia l’atomica mediatica, distrazione della massa/ lacera la pelle, lascia solo mucchi d’ossa/ il sesso, il potere, il denaro e i suoi profumi/ Linea 2, manda lo schermo in frantumi
5.
[esse] non si profila nessun uomo all’orizzonte/ nel nudo grigio dell’asfalto, solo ombre/ nel cielo nero sventola una bandiera logora/ unica memoria che nel nero si consolida/ l’unica essenza nell’Essere, essere impassibile/ essere sarebbe insostenibile/ il futuro è un velo oscuro, il passato è ormai confuso/ il presente è solo ombra dietro una coltre di fumo/ solo schiocchi propositi, utopistici pensieri logici/ basati, sulla rivolta dei più deboli/ l’illusione è la speranza ma la vita è l’ubbidienza/ il rifugio dietro un velo è la salvezza/ pensa a questo un uomo adulto/ solo tra l’insofferenza e tutto, a contatto con l’assurdo/ l’occhio cerca luce nell’astratto, ora non c’è rifugio/ a parte l’ultima illusione del suo foglio bianco// rit. vivere è morire a poco a poco, spirito/ corpo e mente innaturali servi dello stesso gioco/ l’amore è odio, e come ultimo obiettivo/ l’annullamento del pensiero è ancora poco/ attento, c’è il GF che ti guarda/ è meglio, restare all’occhio a notte fonda/ attento, la psicopolizia ti osserva/ non ci sono regole, l’unica è proprio questa// [kikko] esci dal branco, lento, ti muovi attento/ ogni movimento, genera un sospetto/ non ci sono regole, l’unica è proprio questa/ ma le parole del Partito gonfiano la testa/ e si cambia, si cambiano i significati/ c’è confusione, cresce la tensione assieme al numero degli ammalati/ la guerra è pace, la neolingua avanza/ non si tollerano atteggiamenti di ricerca e dentro a quella stanza/ la mano scorre di nascosto su di un foglio/ la sola cosa certa dentro quest’imbroglio/ lo sai, ma non sai convincerti, lo sai/ che è quasi tutto falso ma sai venderti o saranno guai/ l’inchiostro è l’unica salvezza, ma sale il buio nella stanza/ e l’odio uccide la speranza/ la divisa non ti rappresenta, ma l’occhio ti osserva/ e condiziona ogni tua singola scelta/ affronterai le tue paure/ e poi dirai a tutti ciò che tutti quanti vogliono sentire/ hanno varcato già il confine/ e la tortura, diventerà l’inizio di una nuova fine// rit.
6.
Ciò che so 03:34
[kikko] occhio per occhio, il mondo s’acceca/ coetanei in disco, al ritmo, di keta/ governo Flinstones, fitness e dieta/ pompati, come in gara un atleta/ li vedo, dondolarsi distratti/ e non vedo più, il rispetto verso gli altri/ mi chiedo, come posso migliorarmi/ se, non ci sono i fratelli ad insegnarmi/ la vita, per strada, non vedi la realtà/ siamo figli di uno stato in stato di mediocrità/ siamo cresciuti tra falsi modelli/ venduti in città, io senza gioielli/ dico ciò che non mi va, è la mia vita frà/ non è mica l’antitesi, in sintesi è chissà/ la tesi è l’umiltà, i visi tesi di sta società/ hanno nasi bianchi, e uno smoking come maschera// rit. x 2 ciò che so, è che quando calano le tenebre/ bro, bro, bro, rimane solamente cenere/ ciò che so, attorno volan gli uragani/ bro, bro, bro, voglio decidere del mio domani// [poker] appizzo col mio attrezzo volo, non passo dal terminal/ io personalizzo la privacy, con un personal/ pesi il fumo, e stesi il fumo, e carne sono Hannibal/ cannabis è la mia miss Olanda, volo ad Amsterdam/ rap vita intensa, si o no si va a Malpensa/ Blue Bird, bulldog, zero bon ton, la nebbia è densa/ scrivo una cartolina in busta chiusa a chi mi pensa/ guardo sereno il cielo di chi il cielo se lo inventa/ eppure, in Italia gira tra sgami e paure/ se sgrammi poi fai danni e le botte sono sicure/ la noia è come un boia, scuoia ed alza la sua scure/ colpisce, scalfisce le nostre solide armature/ e stai su, a testa alta vivo io, cammino io/ sto sopra il tempo e non ho tempo per pregare Dio/ rispetto chi rispetta anche se vive nell’oblio/ mi stai sul cazzo un po’, e un po’ ti sto sul cazzo anch’io/ nella metropoli, palazzinari giocano a monopoli/ sempre più furbi e milionari dopo Tangentopoli/ vivono per gli utili, sono senza scupoli/ vorrei schiacciarli uno alla volta tutti come brufoli// rit. x 2// [esse] ancora più sudato che nel WWI/ con il cuore a mille come dentro a un telefilm/ con la faccia più contorta di P.E. dell’A-Team/ fegato distrutto come dopo un Happy Meal/ in città dormitorio, fuori da Montecitorio/ tra puttane e lavoro, in questa corsa all’oro/ o prendi ciò che è buono o resti come loro/ e se prendi ciò che è buono diventi come loro/ ma, questo è il dogma della nostra società/ burattini regnanti cani da caccia eccoci qua/ come soldi senza tasca godere di libertà/ e come proci in altrui casa perire senza pietà/ senza alcuna dignità, senza un po’ di umanità/ sedotti corrotti distrutti ma ancora qua/ avete creduto a falsi demoni per sciocchi/ avete dato molto a chi ha promesso mari e monti/ adesso avete chiesto che si chiudessero i conti/ ma non avete chiesto il nome di chi vi ha sedotti/ e quindi: adesso è inutile che fingi/ la merda lascia il segno come quattro o cinque figli/ e dimmi: a quale faccia rassomigli?/ se pigli paghi pegno e non c’è tempo per consigli// rit. x 2
7.
Repressione 03:46
[zaitself] l’orrore non ha limite, la furia è capostipite/ dell’agonia indicibile, l’Occidente è immobile/ ignobile sipario, insensibile sicario/ mercenario malleabile, un bambino milite/ dittatura indomita, sguaiatamente latita/ solita trita retorica, per le masse ipnotica/ fallace eugenetica, Oriana sei bionica/ un feto torturato, nel suo sacco amniotico/ potente antibiotico, in un presente putrido/ presidente impavido, un boia metodico/ illecita teoria, esporta democrazia/ come lecita, pratica, dell’eutanasia// pre rit. x 2 armi per soggiogarli, stupri per domarli/ droghe per ghermirli e nel buio incatenarli/ brutalmente massacrati come piccoli, indiani/ infanzia mutilata, ancora esseri umani// rit. repressione, repressione, repressione/ repressione, repressione, intolleranza/ repressione, repressione, repressione/ uso parole contro dosi di violenza// telegiornali arsenali non convenzionali/ quotidiani nazionali, testate nucleari/ amori consumati su tastiere e cellulari/ bambocci rabboniti da bisogni secondari/ attoniti e intontiti, da ipocriti reality/ reti unificate, per menti massacrate/ calunnia, infamia, viaggiano su megabyte/ verità in fiamme a 4 - 5 - 1 – gradi fahrenheit/ [kikko] Fronte Unito Rivoluzionario, R - U - F/ segni del diavolo, marchiati a fuoco sulla pelle/ rapiti, intossicati, disorientati, violentati/ mutilati, migliaia negli eserciti impiegati/ obbligati a combattere e distruggere/ per non morire e non subire violenze, anche se è inutile/ chissà le lacrime, scese da quegli occhi innocenti/ quanta paura in mezzo a quei serpenti/ cercatori di diamanti che rapiscono contenti/ corpi di bambini prima sorridenti/ ed ora sugli attenti, con kalashnikov/ venduti a prezzi pari di un pollo/ chi li fabbrica e li vende se ne fotte del mondo/ accuso chi gestisce l’import-export delle armi/ sono bambini cazzo, ma gli insegnano a spararti/ schiavi amanti, sfigurati di cannibali bastardi/ che tagliano gli arti, degli abitanti dei villaggi/ seguendo pagine, di stragi tragiche, di cronache/ penso, non è possibile vivere su queste ottiche/ fatti, che succedono, stragi, che si ripetono/ sfregi, su volti di bimbi che giocano/ e vorrebbero soltanto un po’ di calma/ e un poco, d’aria fresca/ ma la cicatrice non visibile è quella che resta/ incisa nella testa, e nelle gesta di chi ha perso l’innocenza/ di sicuro troppo in fretta, e si è riempito troppo in fretta/ di orrori, guardare mentre fanno fuori entrambi i genitori/ senza sapere, realmente cosa sta accadendo/ mentre sto parlando, chissà qualcuno se sta riflettendo// rit. x 4
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[kikko] vedo un aquilone su nel cielo azzurro, strattona troppo/ rischia di cadere, c’è vicino un bosco/ un uomo doma il filo l’unica speranza per salvarlo/ ma a d’un tratto, vedo l’aquilone ancora in alto / tutto come deve andare sopra e sotto/ oggi su, domani giù, chissà l’evolversi di sto tragitto/ cammino ma non voglio, voglio ma qui m’accontento/ mi siedo mentre sogno di scalare il Monte Bianco/ [esse] è piccola, si sente sola e gioca per la strada/ con la palla porta avanti un’esistenza scialba/ con lo sguardo cerca di trovare la sua mamma/ che intanto gioca con la vita per restare a galla/ è una situazione come tante/ che attraversa il mondo da levante a ponente/ mentre in un palazzo pochi porci, tentano di porci/ davanti agli occhi solo baci e abbracci/ [k] di fronte a me una chiesa con la croce sopra il tetto/ m’han detto che l’ho offesa, perché non la rispetto/ di fianco un grande albero che copre le finestre/ un prato verde, sogno di volare sopra queste teste/ ricordo un prete, in un piccolo paese/ ricordo l’arroganza lui pretese, no non chiese/ disse: “fuori è semplice, inutile discutere/ i peccatori con i santi non si possono confondere”/ [s] ricordo quel campetto dirimpetto alla stazione/ quindici in totale di persone/ due bastardi arrivano e li vedono da lontano/ uno che ha un coltello nella mano/ l’altro dietro il primo che gli parla piano/ si scambiano due occhiate, mi derubano/ e nessuno tra i compagni che gli alza la voce/ quattordici conigli senza gloria/ li ricordo come punto nero nella mia memoria/ [k] una notte come tante, il giorno dopo senza senso/ mi trovavo perso in un discorso con un assessore che ogni tanto sento/ in quel momento si parlava/ ma di punto in bianco il vicesindaco vicino a me sbraitava/ diceva che dovevo star seduto, io mi alzavo/ dovevo star seduto, io parlavo e lo ignoravo/ sclerato come pochi poi si alzò e mi spinse fuori/ mi resi conto di avere sprecato munizioni/ [s] un uomo sopra un palco parla al popolo sconfitto/ racconta di profitto, di utili e di modi per rigare dritto/ parla e son menzogne a cielo aperto/ parla ed io che penso di essere diverso/ questo è il mondo oggi/ un deserto in cui è difficile trovare appoggi/ dietro di lui una schiera di interessi, di crimini commessi/ davanti a lui una folla intera di poveri fessi/ [k] dalla finestra case, tetti con parabole/ così tutto è più semplice, e tutto indispensabile/ accanto al mio palazzo un’officina abbandonata/ vetri rotti, squarci alle pareti tipo cannonata/ sulla mia destra un grande pino forse secolare/ s’innalza su, verso il blu, senza dover volare/ restare sempre fermi non è segno di speranza/ stupida saggezza o impotenza volontaria/ [s] qui si vuol parlare di quel povero sconfitto/ di quel coniglio che mi vede fermo e resta zitto/ di quel vicino che chiude la porta a quella donna/ che vive per la strada con la figlia e una siringa/ il tema suona strano, è importante e pure poco chiaro/ si parla di ogni uomo e qui si arriva alla sostanza, in partenza/ è volontaria in ogni uomo e nella propria scelta l’impotenza/ [k] la gente spera nel futuro, ma non modifica il presente/ si lamenta ma si adatta alla corrente/ resta immobile, va di moda il bipensiero/ riconosci il falso ma ti autoconvinci che sia il vero/ vedi bianco ciò che è nero, vedi sterco ovunque/ ma se ti dicono che è cioccolato lo mangi comunque/ cambi posizione in base al vento, dici a tutti che stai attento/ ma attenti tutti qui stiamo cadendo/ [s] così riesci a distinguere qual è il problema adesso/ ti accorgi che la gente pensa poco e riga dritto/ che tira avanti uguale, anche se appare con evidenza tale/ che più giù non si potrebbe andare, pare normale/ ma è una cancrena che si radica ogni giorno/ che distrugge il mondo/ che colpisce il cuore senza il tempo di un confronto/ lasciandoti l’amaro senso, dell’ennesimo tramonto
9.
Gan!@ 01:57
[poker] rit. la paura per la pula non c’è/ e per protesta questa sera la natura mi chiama/ in tasca la ganja è sempre con me/ facciamo assieme un uso smodato di marijuana// ganja, mi riempio i polmoni e pure la pancia/ la spaccio come Hubert nelle banlieu in Francia/ all’Adda, ho piante che la polizia mi trancia/ in provincia, con l’autoproduzione ci si arrangia/ brucia come combustibile, sulla mia Lancia/ come medicinale te ne può bastare un’oncia/ chiamo il Ministro dei Trasporti ma riaggancia/ introiti nella società qui è tutto un mangia mangia/ viaggio e non abbraccio alla rinuncia/ casaccio sbiascicando ma non bado alla pronuncia/ dimmi quando incomincia che la situazione è sconcia/ che ho fratelli dietro il gabbio e mi arrabbio// rit. x 2 talenti in erba in quest’Italia acerba/ la divisa turba tra la gente torva/ che si affretta giù in piazzetta per la gan@#/ io la fumo tutta anche se scotta, chi la butta e scappa/ io sono alla frutta perché adoro questa gan!@// rit.
10.
Sacrificio 03:34
rit. x 2 sacrificio, il cuore oltre l’ostacolo/ sopra il patibolo, soffio freddo dietro al collo/ non mollo, soffro fino al collasso/ rabbia esplode, rode il dolore, fino all’osso// [zaitself] la sofferenza scava, per contener la gioia/ la mente ripete schiava, fino alla noia/ attendendo, aspettando, che il giorno muoia/ penetra nel sonno come un cavallo a Troia/ sogno assassinato, sentimento dilaniato/ ingrato, trascurato, frantumato, calpestato/ l’eco del boato non si è ancora consumato/ il passato è morto, come un corpo è riesumato/ occhi di velluto, in silenzio, ho accarezzato/ ora cerco le pupille nelle stelle del creato/ illuminato e tormentato, arranca nella notte bianca/ lacrime d’inchiostro riempiranno carta stanca/ orsa maggiore, guidami nel tuo bagliore/ dona questa nota chiave al flauto del dolore/ concedimi in preghiera il conforto dell’amore/ ciò che ho costruito era solo una prigione// rit. x 2// [poker] e non sai più come venirne fuori, ognuno segue i suoi sentieri/ tu mi giuri, i sicuri, sono i migliori/ ma stai parlando a esperti giocatori dai toni poco entusiasti/ prosciolti, prescelti o prestigiatori/ incerti, visto che ti arruoli o diserti/ la vita non è un film, fai sto trip o non ti diverti/ non stringo il laccio al braccio, stringo i denti/ senti, domani cambieranno i giorni, i mesi e i presidenti/ siamo pronti, anche se hanno offuscato gli orizzonti/ e messo a pagamento i tramonti, viviamo di secondi/ per questo è facile che ti confondi/ se un sentimento è fragile lo affondi e sconti/ la vita non ne fa, allora non voltarti, non abbandonarti/ devi arrampicarti non ci sono santi, ne cantanti/ ne diamanti e senti, mille volte ti farò i miei più sentiti complimenti/ sono un edifico in bilico, sto in piedi per miracolo/ il miglior auspicio, è dare una coscienza al diavolo/ come un segugio, seguo l’istinto, uso l’intuito/ e senza indugio, salterò oltre l’ostacolo// rit. x 2// [zaitself] il cuore in catena, più si tende più ci frena/ costretto al luogo del delitto, sulla scena oscena/ questa è una tortura, questa è Santa Inquisizione/ poni fine al mio soffrire, avrai tutta la ragione/ un canto di sirena che si arena nella schiena/ appena sarò debole, diventerà una iena/ cala la sera, porta bufera, rovina, miseria/ l’anima è un Sahara, la mente una Siberia/ l’angoscia ammazza, spezza, ruvide cortecce/ un colpo d’ascia trancia, nette le certezze/ l’eccezione annulla norma, l’emozione ti trasforma/ il copione prende forma, la finzione che ritorna/ sono solo, intorno a me non c’è nessuno/ conto i veri amici sulle dita di una mano/ pulsante cuore caldo e duro, freddo e puro come acciaio/ tutto ciò che prima amavo, mi rende schiavo
11.
Precario 03:10
[kikko] ho bisogno di un caffè, oggi non passa più/ vado in clip, guarda il led è rosso e non scende giù/ il lavoro mi perseguita non lascia spazi/ chiuso in fabbrica a sporcarmi ti produco pezzi/ straordinari, incompetenza che dilaga e piombo/ da digerire tra gli spari in lontananza e le riforme del governo/ otto ore al giorno al tornio/ e il tonno da mattanza sta al computer nel suo tempio/ l’ufficio del capo, mi brucio ma adagio/ ma seguo il filo che mi porta dritto al sindacato e lancio bombe/ in queste giornate stronze/ quando tu pretendi ore extra dentro a queste catacombe/ zombie, ombre di noi stessi/ tu campi e formi l’insieme dei perplessi/ crampi e disturbi ci vogliono fessi/ ma sappi che i furbi combattono da onesti/ impugnano i contratti, denunciano per mobbing/ presidenti insetto come Provera Tronchetti/ la corazzata Potemkin da assorbirmi tutti i giorni/ perchè manca mone come il rap dei cani sciolti// rit. x 2 precario per la vita e per la morte/ precario pure il posto in cui si dorme per la notte/ precario pure il senso di restare sempre forte/ precario pure il fiato a furia di gridare, sempre più forte// [esse] abbiamo fatto pure manifestazione/ credevo di esser solo invece siamo una nazione/ ho parlato con decine di persone/ non possiamo avere aiuto neanche da un sussidio di disoccupazione/ perché non qualificati eppure laureati/ magari con un master ma lavoro da impiegati/ burocrati o insegnanti/ ma con le tasse da pagare e in questo uguali a tutti gli altri/ e tu non sai quanto costa avere un posto nella vita per cui essere felice/ non ti basterà fare di conto sommando numeri in calcolatrice/ entra pure affondo ma giudica sotto una nuova luce/ senza un vero sconto sorrido e non confondo/ ricordo siamo figli del mondo, figli di una patria che è lavoratrice/ cresciuti con l’amaro in bocca, è questo che si dice/ quindi non mi basta guardare e non potere/ vedere e non sapere quanto poi potrà durare/ è inutile sperare e sputare/ sangue tutti i giorni senza poi avere i soldi per campare/ a casa fino ai Trenta, lavoro e conto in banca/ coi soldi di papà per un mutuo è vita stanca/ cornuti e bamboccioni e questa è la realtà/ figli dello stato in stato di mediocrità// rit. x 2
12.
La notte 04:12
[kikko] è un lungo viaggio, un passaggio, mi sento ostaggio/ prigioniero di sta vita che mi siede in braccio/ faccio quello che si fa, per restare sveglio/ sto lontano dai miraggi per sentirmi meglio/ punto sul concreto, discreto guardo dietro/ nei ricordi troppa gente frantumata come il vetro/ è un incantesimo, l’ennesimo, attimo malefico/ rinchiuso sotto terra resto in bilico/ zero spazio per evadere, troppe lacrime/ sento troppa gente ridere, perché piangere fa ridere/ disperarsi, lamentarsi e darsi per sconfitto/ da solo, senza aiuto, durante sto tragitto/ afflitto, calante, come la luna sopra l’orizzonte/ distante, dall’essere potente/ senti scivolare tutto troppo velocemente/ l’inizio è già la fine e non esiste più il presente/ ti chiedi come possa, finire tutto con quel mucchio d’ossa/ che giace nella fossa/ l’ultima è la sosta, della folle corsa/ dopo aver provato a liberarti da sta morsa/ che possa vincere la sfida/ che possa non trovare più una via d’uscita/ che possa perdere questa partita/ è un’equazione non risolta/ e faccio i conti con la notte per trovare un’altra svolta// rit. x 2 è la notte che accompagna il mio cammino/ è la notte che nasconde il mio destino/ destino imprevedibile, oltre ogni limite/ destino che comunque porterà alla lapide/ e non è facile/ [esse] ormai da troppo tempo vivo sensazioni sterili/ troppo compromessi fatti per trovare un alibi/ adesso sto da solo e ascolto il tempo/ ma qui la vita insegna che domani è solo un altro giorno/ la porta è chiusa e non si apre più/ ho scelto la mia strada con fatica, e adesso chi la lascia più/ io rappresento solo l’uomo e il suo contrario/ io rappresento ciò che un uomo fa quand è da solo con un uomo vero/ se vuoi ascoltare il mio messaggio è presto/ domani arriverà, e sarà solo disgusto/ ciò che dico da la luce a ciò che penso/ ma ormai da troppo tempo vivo senza pace nell’abisso/ perché è lontano tra le nubi che percorrono il mio cielo/ ho visto il gusto amaro, ho visto un uomo che moriva/ è solo, attende solo, quando rimarrà davvero solo/ attende luce con l’arrivo di un momento buono/ io cerco di dar voce alla mia libertà/ io cerco la risposta dietro a troppa falsità/ conscio ormai da troppo, che la vita è troppo amara/ adesso scelgo di schierami assieme a chi ci prova ancora/ a spingere la fotta, con chi crede ancora a questa lotta/ assieme a chi capisce che è importante continuarla/ a chi comprende che il denaro non aiuterà a finirla/ adesso muoio perché non ho voglia di tradirla// rit. x 2
13.
[zaitself] ho vagato per sentieri insidiosi, terreni fangosi/ attraversato giorni piovosi, cieli brumosi/ tra stacchi imperiosi e tonfi clamorosi/ fra ordigni silenziosi e dolori inesplosi/ in circoli viziosi, come sotto ipnosi/ così per mesi, sopportando pesi/ indifferente a visi, risa, casi/ lunga stasi, che prelude nuova crisi/ acque turchesi, spensero, fiamme cremisi/ tentativi inutili, si è rimasti immobili/ non sono gli anni sterili, sono i chilometri/ il viandante stanco affranto ai battenti chiusi/ di un castello, zimbello di guardiani ottusi/ credendo la distanza, una corazza/ la pazienza, una fortezza/ la speranza, ad oltranza, in attesa della grazia/ giorno del giudizio, solo nello spazio, chiuso nel silenzio/ perso nelle corti di Bisanzio/ il nulla, debole scintilla, brilla/ immagine perpetua del cadere di una stella/ amaro cede l’ozio, avaro cade il dazio/ fiacco come fumo d’oppio, cadi in ginocchio/ giorni opachi, giorni insensati/ bianchi molli e velati, cuori scavati/ c’è sempre una conclusione, una lezione/ una definizione che può renderti migliore/ la felicità è come un mostro che divora/ la sua fame aumenta, di ora, in ora/ si allunga all’infinito, in un’abominevole samsara/ è breve, effimera, passeggera, istantanea/ è un attimo, un battito di palpebra/ complessa come algida algebra, ed è di nuovo tenebra/ meta cometa ignota remota, sfuggente/ un calibro nove, puntato alle tempie/ marce dure per un’oasi in fiore/ nobiltà dell’animo acquistata col dolore/ alchimia dell’agonia in litania portano all’ossesso/ l’innocenza, la purezza al prezzo di un salasso/ un sasso, scagliato contro specchi di pensieri/ segui le tue orme, aghi nella carne come sieri/ iniezioni di emozioni infezioni all’anima/ il passato che contamina/ una lamina che scorre, una lacrima tagliente/ una goccia sola corre, come fosse sangue/ un sottile rivolo, rivela interminabile/ quanto ad un fiore possa esser vulnerabile/ un’incudine, su cui batte solitudine/ inquietudine, voglio ordine, nel disordine/ un cardine, oltre soluzioni a breve termine/ un fulmine, che mi possa riportare al culmine/ metto sotto assedio questo tedio/ è un suicidio non cercare di fermare questo stillicidio/ aspetto infelice la fenice che mi porti/ ciò che non ci uccide, ci rende più forti/ [poker] ho violentato mille notti, calpestato i vostri occhi/ preso strade senza sbocchi, confuso i sani e matti/ perso più partite a scacchi, udito affari loschi e vecchi/ racconti per gli sciocchi, di anarchici distratti/ ho amato miti finti, ignorato saggi vecchi/ ma ho sgamato molti trucchi, sotto il vero dei diritti/ fantasmi negli specchi, nobili guerrieri stanchi/ affranti, chiudono i battenti/ ho bussato mille volte ad una porta, nessun segno di risposta/ ho visto anime dannate esplodere insieme alla scorta/ scolpite nel ricordo, ferite dal rimpianto/ con i fottutissimi mandanti in Parlamento/ ho esercitato la forza più repressa, la mediocrità più bassa/ ho subito il peso di una compromessa/ partecipo alla farsa, scruto nella rissa/ avvilito, sconcertato, e denigrato dalla massa/ passa, con un’espressione di disappunto/ i libri al fuoco in un convento, in una rosa di cemento/ resta un alito di vento, ho un fremente turbamento/ palpitante, che un giorno il vento sarà devastante/ [kikko] sono colpi che ti strappano il respiro/ episodi scuri da schiarire con la biro/ momenti in preda al panico, qui la luce sfuma/ e un’altra sigaretta tra le labbra si consuma/ non sarà mai finita, sarà per sempre rabbia/ e un senso di fastidio, che mi circonda dentro nella gabbia/ si sveglia assieme e me e m’accompagna/ vive sotto pelle come il granchio violinista nella sabbia/ e non sbaglia, quando deve colpire/ taglia, mi cura le ferite in qualche modo deve interferire/ ogni mattina solita ripetizione/ caffè, sotto casa, mi aspetta con un cannone/ difficile sottrarsi all’incantesimo/ il cervello è in palla come dopo un calcolo aritmetico/ otto ore di lavoro tutti i giorni/ faccio l’operaio per campare nei dintorni/ c’è chi respira i fumi dei forni, e s’incazza con la vita/ chi lavoro ai tornii e ci rimette le dita/ capisco meglio cos’è un uomo quando non ha scelta/ è una pedina stretta da una mano disonesta/ la scacchiera bianca, nera/ stanca proiezione della sfida/ vivo per non morire mi perseguita la sfiga, vera/ ma ogni mia fatica mi gratifica quando scende la sera
14.

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Giugno 2009 - “Amhardcore” è l’album d’esordio dei Linea 2, gruppo hip hop di Milano Est animato dalla passione di Esse, Kikko, Poker e Zaitself.

Il disco esce dopo tre anni di lavoro, ed è frutto di un desiderio inseguito da sempre. E’ interamente finanziato e prodotto dai Linea 2, con la preziosa collaborazione di Bonnot (musica e beat) e Glasnost (grafica album) degli Assalti Frontali (Roma).

Contiene 14 tracce che restituiscono su CD quanto in questi anni abbiamo portato sui palchi, nei nostri live show.

“Amhardcore” è un album che dedichiamo a noi, ma urla inevitabilmente per arrivare agli altri. I suoi pezzi hanno accumulato carica elettrostatica che genera scosse nell’aria, e vivono sotto il peso di un’impotenza volontaria.

Nelle strofe la rabbia ribolle ogni istante, lascia segni indelebili che si cancellano con sacrificio e accende la lotta contro la repressione di Winston Smith, in perenne equilibrio precario. Ciò che sappiamo suona come un lamento sulle strumentali, mentre quello che è incomprensibile ci dondola la notte, nei riflussi di coscienza.

“Amhardcore” alterna bombe rap a poesia slam, passando dal verso visionario e raffinato allo slang più “street” e crudo; un disco, in ogni caso, che parla a chi lo ascolta in modo più sincero di come lo si possa descrivere.

“La scossa dell’aria” è il primo singolo estratto, che vede la partecipazione di Dj Edo (Bg’s Team - Bergamo) agli scratch.

"Amhardcore" - giugno 2009 - Linea 2

credits

released June 6, 2009

***

01- In(tro)duzione (prod. da Bonnot)
02- La scossa dell'aria (scratch by Dj Edo, prod. da Bonnot)
03- Rabbia ribollente (prod. da Bonnot)
04- Segni indelebili (prod. da Bonnot)
05- Winston Smith (prod. da Bonnot)
06- Ciò che so (prod. da Kikko)
07- Repressione (prod. da Kikko)
08- Volontaria impotenza (prod. da Kikko e Bonnot)
09- Gan!@ (prod. da Kikko)
10- Sacrificio (prod. da Kikko)
11- Precario (prod. da Kikko)
12- La notte (prod. da Bonnot)
13- Riflusso di coscienza (prod. da Kikko)
14- Amhardcore - outro (prod. da Kikko)

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