about
from the LN2's album "Amhardcore"
lyrics
[zaitself] ho vagato per sentieri insidiosi, terreni fangosi/ attraversato giorni piovosi, cieli brumosi/ tra stacchi imperiosi e tonfi clamorosi/ fra ordigni silenziosi e dolori inesplosi/ in circoli viziosi, come sotto ipnosi/ così per mesi, sopportando pesi/ indifferente a visi, risa, casi/ lunga stasi, che prelude nuova crisi/ acque turchesi, spensero, fiamme cremisi/ tentativi inutili, si è rimasti immobili/ non sono gli anni sterili, sono i chilometri/ il viandante stanco affranto ai battenti chiusi/ di un castello, zimbello di guardiani ottusi/ credendo la distanza, una corazza/ la pazienza, una fortezza/ la speranza, ad oltranza, in attesa della grazia/ giorno del giudizio, solo nello spazio, chiuso nel silenzio/ perso nelle corti di Bisanzio/ il nulla, debole scintilla, brilla/ immagine perpetua del cadere di una stella/ amaro cede l’ozio, avaro cade il dazio/ fiacco come fumo d’oppio, cadi in ginocchio/ giorni opachi, giorni insensati/ bianchi molli e velati, cuori scavati/ c’è sempre una conclusione, una lezione/ una definizione che può renderti migliore/ la felicità è come un mostro che divora/ la sua fame aumenta, di ora, in ora/ si allunga all’infinito, in un’abominevole samsara/ è breve, effimera, passeggera, istantanea/ è un attimo, un battito di palpebra/ complessa come algida algebra, ed è di nuovo tenebra/ meta cometa ignota remota, sfuggente/ un calibro nove, puntato alle tempie/ marce dure per un’oasi in fiore/ nobiltà dell’animo acquistata col dolore/ alchimia dell’agonia in litania portano all’ossesso/ l’innocenza, la purezza al prezzo di un salasso/ un sasso, scagliato contro specchi di pensieri/ segui le tue orme, aghi nella carne come sieri/ iniezioni di emozioni infezioni all’anima/ il passato che contamina/ una lamina che scorre, una lacrima tagliente/ una goccia sola corre, come fosse sangue/ un sottile rivolo, rivela interminabile/ quanto ad un fiore possa esser vulnerabile/ un’incudine, su cui batte solitudine/ inquietudine, voglio ordine, nel disordine/ un cardine, oltre soluzioni a breve termine/ un fulmine, che mi possa riportare al culmine/ metto sotto assedio questo tedio/ è un suicidio non cercare di fermare questo stillicidio/ aspetto infelice la fenice che mi porti/ ciò che non ci uccide, ci rende più forti/ [poker] ho violentato mille notti, calpestato i vostri occhi/ preso strade senza sbocchi, confuso i sani e matti/ perso più partite a scacchi, udito affari loschi e vecchi/ racconti per gli sciocchi, di anarchici distratti/ ho amato miti finti, ignorato saggi vecchi/ ma ho sgamato molti trucchi, sotto il vero dei diritti/ fantasmi negli specchi, nobili guerrieri stanchi/ affranti, chiudono i battenti/ ho bussato mille volte ad una porta, nessun segno di risposta/ ho visto anime dannate esplodere insieme alla scorta/ scolpite nel ricordo, ferite dal rimpianto/ con i fottutissimi mandanti in Parlamento/ ho esercitato la forza più repressa, la mediocrità più bassa/ ho subito il peso di una compromessa/ partecipo alla farsa, scruto nella rissa/ avvilito, sconcertato, e denigrato dalla massa/ passa, con un’espressione di disappunto/ i libri al fuoco in un convento, in una rosa di cemento/ resta un alito di vento, ho un fremente turbamento/ palpitante, che un giorno il vento sarà devastante/ [kikko] sono colpi che ti strappano il respiro/ episodi scuri da schiarire con la biro/ momenti in preda al panico, qui la luce sfuma/ e un’altra sigaretta tra le labbra si consuma/ non sarà mai finita, sarà per sempre rabbia/ e un senso di fastidio, che mi circonda dentro nella gabbia/ si sveglia assieme e me e m’accompagna/ vive sotto pelle come il granchio violinista nella sabbia/ e non sbaglia, quando deve colpire/ taglia, mi cura le ferite in qualche modo deve interferire/ ogni mattina solita ripetizione/ caffè, sotto casa, mi aspetta con un cannone/ difficile sottrarsi all’incantesimo/ il cervello è in palla come dopo un calcolo aritmetico/ otto ore di lavoro tutti i giorni/ faccio l’operaio per campare nei dintorni/ c’è chi respira i fumi dei forni, e s’incazza con la vita/ chi lavoro ai tornii e ci rimette le dita/ capisco meglio cos’è un uomo quando non ha scelta/ è una pedina stretta da una mano disonesta/ la scacchiera bianca, nera/ stanca proiezione della sfida/ vivo per non morire mi perseguita la sfiga, vera/ ma ogni mia fatica mi gratifica quando scende la sera
credits
from
Amhardcore,
track released June 6, 2009
produced by Kikko
keyboards and synth: Kikko
bass: Bonnot
turntablism: dj Modo
license
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